Epifania

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Epifania - Le Origini

Il termine Epifania deriva dal greco ”Epifaneia”, cioè “manifestazione”, “illuminazione”, si riferisce al primo manifestarsi dell’umanità e divinità di Gesù Cristo ai Re Magi, dieci giorni dopo la sua nascita, ma una festa simile era celebrata già nella Roma antica.
Dopo i Saturnali, festeggiamenti del Sol Invictus che cadevano all'inizio del nostro Gennaio, i romani festeggiavano i Compitali sulle strade e nei crocicchi (compita), dove i Lari (divinità domestiche), avevano le loro cappellette.
Ogni famiglia faceva capo ad una di queste cappelle e contribuiva alla celebrazione della festa con una focaccia, bambole e gomitoli di lana che venivano appesi alle porte.
La festa era destinata per lo più alla servitù che riceveva doni ed abbondanti libagioni.



Epifania - La festa religiosa in Oriente

La Festa religiosa Epiphàneia è nata attorno al 120 in Oriente e ricordava il battesimo di Gesù nelle acque del Giordano per mano del Battista.
Per alcune setta di cristiani, l'incarnazione del Cristo non era avvenuta al momento della nascita, ma al momento del Battesimo e scelsero questo giorno all'inizio di gennaio perché in questo periodo si festeggiava il solstizio e il nuovo sole.
In seguito la festa fu adottata anche dalle Chiese Ufficiali d'Oriente sommando quattro elementi o date importanti nella vita del Cristo: la nascita, l'adorazione dei Magi, il battesimo e il miracolo di Cana.
In quell'occasione Epifania (Epiphàneia - Apparizione) che significava manifestazione della divinità, fu cambiato in "tà Epiphània ierà", cioè "feste della manifestazione" poiché, nelle quattro tappe ricordate, Gesù aveva manifestato la sua Natura Divina oltre che umana.



Epifania - La festa religiosa in Occidente

Poiché il credo pagano del Sol Invictus era troppo diffuso e popolare per essere soppiantato, il modo migliore per sradicarlo fu proprio assorbirlo nella nuova religione.
In questo modo il Cristianesimo poté opporre, alla festività pagana, la nascita del Vero Sole, identificato in Cristo, infatti, per la Chiesa di Roma, il Sol Invictus era la prova dell'identificazione tra Cristo e Apollo -Helios, proprio il dio del Sole.
I primi esempi di iconografia cristiana, raffigurano Gesù con elementi solari, come la corona radiata che resta ancora oggi un particolare proprio degli Ostensori.
La festa della Epifania si diffuse in Occidente attorno al IV secolo, come festa della rivelazione di Gesù al mondo pagano, rappresentato dai Magi.



Epifania - Usanze della festa


Nelle campagne, la notte dell'Epifania era considerata una notte magica, durante la quale gli animali potevano parlare.
Di questo è rimasto il proverbio: "La notte di Befana nella stalla parla l'asino, il bove e la cavalla".
Si dice che i contadini accudissero senza risparmio i loro animali, così che non potessero lamentarsi dei loro custodi.
Sempre nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, in alcune regioni c'era, e forse ancora c'è, l'usanza dei "befanotti" e delle "befane", giovani che accompagnati da una sorta d'orchestrina, vanno di casa in casa a cantar strofette chiedendo in cambio generi alimentari con i quali fare festa: un po' come nella festa di Hallowen.
In alcune regioni del nord, in particolare Friuli e Venezia Giulia, si preparano i pignarui, grandi falò, e dalla direzione che prende il fumo, gli anziani traggono previsioni.
Nel Medioevo, nel giorno dell'Epifania si consacravano le pietre preziose che avrebbero adornato i paramenti e gli oggetti sacri.


Epifania - La stella cometa

La storia della cometa che condusse i re Magi alla grotta di Gesù, sembra sia nata da un quadro di Giotto, dipinto nel 1301 alla Cappella degli Scrovegni di Padova.
Il pittore, accanto alla Natività, dipinse l’Epifania e, sopra la capanna dipinse una cometa solo perchè, proprio in quell’anno, nel 1301, a Dicembre, apparve in cielo la famosa cometa di Halley, allora molto luminosa ed appariscente, cosa che all'epoca fece molto scalpore.
Nell'antichità era molto comune raccontare come alcuni eventi importanti fossero preannunciati da fenomeni celesti e tutte le più grandi divinità dell'antichità sono legate agli astri, lo stesso Faraone egiziano era chiamato appunto la stella d'Egitto e sempre in Egitto, Horus, concepito dalla dea vergine  Iside era chiamato "astro del mattino".





I Re Magi

La storia dei re Magi è una leggenda che nasce molto lontano, in terre esotiche e ricche di antiche tradizioni, ispirata all'oracolo di Balaam, identificato con Zoroastro, che aveva annunciato che un astro sarebbe spuntato da Giacobbe e uno scettro da Israele.
I tre misteriosi personaggi sono menzionati solo nel Vangelo di Matteo che parla dei Magi che dall'Oriente arrivarono a Gerusalemme durante il regno di Erode alla ricerca del neonato Re dei Giudei.
Tutte le notizie che abbiamo sui Magi ci vengono dai Vangeli Apocrifi e da ricostruzioni e ragionamenti postumi.
Dal Vangelo di Matteo abbiamo solo riferimenti ai tre doni, l'oro, l'incenso e la mirra; il numero tre ha una forte valenza simbolica, per alcuni indicherebbe le tre razze umane, discendenti dai tre figli di Noè, Sem, Cam e Iafet.
Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli



Il nome dei Re Magi

Un aspetto della storia dei magi è il loro nome.
La religione cristiana attribuisce ai magi i nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, ma non tutte le fonti sono concordi.
Nel complesso monastico di Kellia, in Egitto, sono stati rinvenuti i nomi di Gaspar, Melechior e Bathesalsa.
Melchiorre sarebbe il più anziano e il suo nome stesso deriverebbe da Melech, che significa Re.
Baldassarre deriverebbe da Balthazar, mitico re babilonese, quasi a suggerire la sua regione di provenienza.
Gasparre, per i greci Galgalath, significa signore di Saba.
Un accenno a questi mitici re lo troviamo anche in Marco Polo:"...in Persia è la città che è chiamata Saba da la quale partirono tre re che andaron ad adorare Dio quando nacque..."
Secondo numerose leggende i tre magi giunsero a Betlemme 13 giorni dopo la nascita del Cristo.



L'origine dei Re Magi

Originari dell'altopiano iranico i magi erano sciamani legati al culto degli astri e, successivamente, sacerdoti del dio Ahura Mazda il protettore di tutte le creature.
Studiosi di astronomia, seguendo la lettura del cielo, avevano riconosciuto in Cristo uno dei loro "Saosayansh", il salvatore universale, diventando così loro stessi, "l'anello di congiunzione" tra la nuova religione nascente, il cristianesimo, e i culti misterici orientali, come il mazdaismo e il buddismo.
Ancora oggi il culto del magi non è dimenticato, la leggenda narra che i resti mortali dei Re Magi furono recuperati in India da Sant'Elena e poi portati a Costantinopoli.
Nel 1034 pare che queste reliquie fossero trasportate a Milano in un'arca e depositate nella chiesa di Sant'Eustorgio, ricca di simbolismi legati ai tre re e ancora oggi luogo di pellegrinaggio.






L'origine della Befana


La figura della Befana ha origini più antiche dell’Epifania dalla quale ha preso il nome!
La sua origine si perde nella notte dei tempi discendendo da tradizioni magiche precristiane, prima di fondersi con elementi folcloristici e cristiani.
Una tradizione dei popoli celtici, che erano insediati in tutta la pianura padana e su parte delle Alpi.
I Celti, insediati anche nella pianura padana e su parte delle Alpi, celebravano strani riti officiati da maghi -sacerdoti chiamati druidi, durante i quali grandi fantocci di vimini venivano dati alle fiamme per onorare divinità misteriose e crudeli, se in epoche antiche i vimini imprigionavano come vittime sacrificali, animali e, talvolta, prigionieri di guerra.



La Befana Moderna

La Befana è una vecchia brutta e gobba, con il naso adunco e il mento aguzzo, vestita di stracci e coperta di fuliggine, perchè entra nelle case attraverso la cappa del camino.
La leggenda vuole che la notte tra il 5 e il 6 gennaio, mentre tutti dormono, la befana voli sopra i tetti e, calandosi dai camini, riempia le calze, lasciate appese dai bambini, di doni e dolcetti.
Ai bambini buoni lascia caramelle e doni a quelli cattivi lascia pezzi di carbone.
La Befana si festeggia nel giorno dell'Epifania, che di solito chiude le vacanze natalizie.



La Befana nel tempo e nel mondo

Oltre che in Italia troviamo il culto della Befana in varie parti del mondo: dalla Persia alla Normandia, dalla Russia all’Africa del Nord, ma sempre è una figura buona e generosa.
In tale culto, molti, intravvedono il mito della Dea genitrice primordiale, signora della vita e della morte, della rigenerazione della Natura (primavera).
Per altri, nella sua figura, la Befana riassume l’immagine della Dea antenata, custode del focolare, luogo sacro della casa.
Non a caso la Befana si serve proprio dei camini, che simboleggiano il punto di collegamento fra la terra ed il cielo, per introdurre l’allegria nelle case, svolazzando con la sua fantastica scopa.
Ora che i camini sono stati sostituiti con i termosifoni, forse la Befana viene dalla finestra a cavallo di un aspirapolvere.
Viene viene la Befana/ vien dai monti a notte fonda/ com'è stanca/ la circonda neve, gelo e tramontana/ Viene viene la Befana, dice una filastrocca che tutti i bambini sanno a memoria e che recitano per ingraziarsela.


La befana dei nostri nonni

"La Befana ha portato un po’ di carbone perché siete stati un po’ cattivi, però, ha portato anche i dolci perché dovete essere buoni": erano queste le frasi che accompagnavano la mattina l’apertura delle calze (di lana, fatte ai ferri dalla nonna) dove, immancabilmente tra dolci e fichi secchi, trovavano posto, oltre al carbone, anche castagne, mele, noci, noccioli e un "portogal" un profumatissimo arancio.
La Befana del mondo contadino di un tempo portava l'augurio di  un buon raccolto.
Da rilevare che il carbone lasciato nelle calze dei nostri nonni, non era quello fatto di zucchero che è un piacere sgranocchiare, ma era vero carbone che poi si utilizzava per preparare le caldarroste che i bambini avrebbero mangiato dopo la tradizionale tombola.
Bei tempi!























Per la Befana...si Ciaspola!
BEFANA IN CASENTINO
nel CUORE della TOSCANA

dal 03 al 06 Gennaio 2015
Rifugio Casanova - Casentino -
Via Casanova 3 Loc. Badia Prataglia
52010 Poppi (AR)

Un soggiorno da fiaba nelle foreste più belle d'Italia, camminando su facili sentieri tra alberi giganti, luoghi dove vivono numerosissimi animali (grandi cervi, daini, cinghiali, lupi, volpi, ecc). Racchette da neve e bastoncini telescopici forniti dall'organizzazione.
Attività adatte anche alle famiglie.

sabato 03 gennaio 2015
Ore 10,00 arrivo al piazzale del parcheggio della Verna; presentazione con le guide e distribuzione materiali tecnici (racchette da neve e bastoncini telescopici) e istruzioni per l'uso, uso che non comporta comunque alcuna difficoltà di utilizzo. Le racchette da neve, o ciaspole, possono essere utilizzate da chiunque.
Partenza per escursione ad anello attorno al Monte Penna della Verna, nella foresta delle Ghiacciaia e nel Bosco delle Fate. Il bosco è realmente fiabesco, con grandi faggi che sbucano tra enormi massi completamente coperti di muschio. Si compie il periplo della montagna e infine si entra nel Convento. Visita
al complesso conventuale, luogo di rara bellezza e pregio architettonico. Nella chiesa madre vi è la più grande concentrazione esistente di opere dei Della Robbia. Notevoli anche la Cappella delle Stimmate, il
Sasso Spicco, la passeggiata sul precipizio, i chiostri interni, ecc.
A fine visita ci si trasferisce a Badia Prataglia, dove ci si sistema nel confortevole Rifugio "Casanova" e cena.
Per chi lo desidera: safari notturno in minibus lungo le strade che attraversano la foresta per l' avvistamento degli animali selvatici (cervi, cinghiali, daini, ecc.)
Durata da 1 a 2 ore, a seconda della situazione e degli avvistamenti; si percorrono 30 km c.ca.

Domenica 04 gennaio 2015
Dopo la colazione facile escursione "per famiglie", con le racchette da neve su sentiero ad anello attorno al rifugio, partenza (c.ca alle 9,00), passando sopra suggestivi ponticelli sospesi sopra i corsi d'acqua gelati che rigano la foresta. per l'Eremo di Camaldoli (con ciaspole al seguito). Possibilità di incontrare i giganteschi cervi che svernano nelle zone alte della foresta.
Ore 13,00 rientro e pranzo al ristorante del Rifugio
Ore 14,30 visita al Sacro Eremo di Camaldoli nella sua suggestiva veste invernale, tra alti cumuli di neve, alla cella di San Romualdo e alla chiesa; possibile shopping all'antica farmacia dei monaci e quindi possibile breve escursione al colossale "Castagno Miraglia", con quasi 5 mt di diametro, dove vengono commercializzati i famosi prodotti di Camaldoli.
Ore 19,30 cena al ristorante del rifugio
Nella tarda serata e nella prima parte della notte, se il cielo lo permetterà, si farà osservazione astronomica, con esperto astrofilo, telescopio e altri strumenti ottico - didattici. In alternativa si potrà effettuare una breve passeggiata notturna.

Lunedì 05 gennaio
Partenza per escursione al Monte Penna di Badia Prataglia. Si tratta di una facile e suggestiva ascesa nella foresta innevata, fino allo spettacolare balcone naturale costituito dalla sommità del Monte Penna: la foresta si interrompe all'improvviso e si apre un panorama di inattesa vastità, che spazia sulle valli del versante romagnolo, coperte di boschi che circondano il grande lago di Ridracoli; se l'aria è limpida la vista spazia sul mare Adriatico, sui rilievi delle Marche e dell'Umbria e sulle cime delle Alpi centro orientali . Pranzo sulla vetta con ricco cestino fornito dall'organizzazione.
Al rientro, è possibile visitare il Centro Visite del Parco Nazionale e il Museo del Corpo Forestale, assai interessanti entrambi e posizionati vicino al rifugio; oppure ci si riposa nei confortevoli spazi del rifugio Casanova.

"Notte della befana": se le condizioni metereologiche lo consentiranno verrà acceso un grande falò sul prato antistante la struttura, per festeggiare l'arrivo della Befana con del buon vin Brulè e dolci.

Martedi' 06 gennaio 2015
Passeggiata nella Foresta di Badia Prataglia, attraverso maestose faggete e cupe abetaie (in quest'area gli abeti sono altissimi, con trentacinque metri di media), fino alla caverna chiamata "Buca delle Fate" e quindi al luminoso prato di "Campo dell'Agio".
La foresta si mostra in tutto il suo splendore in questa breve ma intensa passeggiata. E' possibile imbattersi nei cervi che avanzano affondando nella neve.
Rientro e pranzo.
Pomeriggio partenza.

In caso di scarso o nullo innevamento le escursioni possono subire delle variazioni e si può ipotizzare una discesa nella magnifica Foresta Primaria della Lama, dove gli alberi morti e vivi si mescolano in un affascinante caos primordiale, fatto di tronchi spezzati, abeti altissimi, funghi legnosi a mensola sui faggi più decrepiti...e orme di lupo qua e là.
Allo stesso modo, Il programma può subire variazioni anche sostanziali, in base alle condizioni meteo, allo stato dell'innevamento, ad altri motivi. In questi casi la guida consulta gli escursionisti per le alternative, ma le sue decisioni finali hanno la prevalenza e sono insindacabili.
L'abbigliamento deve essere invernale, comprendere quindi guanti, sciarpa, cappello. Potrebbero essere utili le ghette; ma l'innevamento è estremamente variabile di anno in anno. Al contrario, potrebbe essere utile la crema solare, specie per le escursioni in quota.

Prezzi anticrisi
dallo 03 al 06 gennaio 2015
Prezzo: E 249,00
comprende:
- accompagnamento guida ambientale escursionistica dal mattino del primo giorno al pomeriggio dell'ultimo
- racchette da neve (ciaspole) e bastoncini telescopici
- vitto e alloggio dalla cena del primo giorno al pranzo dell'ultimo (cibo buono e decisamente abbondante)
serata astronomica.


Non comprende:
quanto non espressamente indicato sopra
pranzo del primo giorno
Safari notturno in minibus (9,00 euro a persona)

Importante: Per chi desidera arrivare prima del periodo indicato nel presente programma, o desidera trattenersi nei giorni successivi, verranno predisposte attività ed escursioni ulteriori

prenota subito al 366.5849069


Sconto Bambini in camera con i genitori:
0-3 anni: Gratuito
3-6 anni: 50%
6-10 anni: 20%

Su richiesta menu speciali concordati:
per vegetariani
per celiaci
diete varie

supplemento camera doppia ad uso singola E 10,00

segreteria e informazioni
Rifugio Casanova - Casentino -
Via Casanova 3 Loc. Badia Prataglia
52010 Poppi (AR)
Tel. 366.5849069
Tel. 0575.559897
Fax 0575559902
e-mail: casanova@rifugionelcasentino.it
Sito: www.rifugionelcasentino.it
Facebook: Albergo Rifugio Casanova - Casentino




Il Corteo dei Re Magi

6 gennaio 2014
Basilica di Sant'Eustorgio
piazza Sant'Eustorgio , 1


Il Corteo, composto dai Re Magi, dalla Banda Civica, dai Martinitt, dalle majorettes e da vari gruppi in costume, parte dal Duomo e raggiunge la Basilica di Sant'Eustorgio, ove avviene la tradizionale offerta davanti al presepe vivente.

Programma

orario: 11.45: partenza del Corteo. Itinerario: via Torino, Colonne di San Lorenzo, Corso di Porta Ticinese, Piazza Sant'Eustorgio.
orario: 12.15: sosta alla Basilica di San Lorenzo per l'incontro dei Magi con Erode.
orario: 12.30: partenza da San Lorenzo.
orario: 12.40: arrivo in Piazza Sant'Eustorgio, offerta dei doni al presepio vivente e interventi delle autorità cittadine.



Festa della Befana a Tredozio

6 gennaio 2014
Chiesa di San Michele, Teatro San Michele, Tredozio

Orario: Dalle 15.00
A Tredozio lunedì 6 gennaio festa della Befana sulle sponde del fiume e premiazione del miglior "Presepe in famiglia". Gran finale con spettacolo pirotecnico.

Programma
Alle 15.00 ritrovo presso la Chiesa di San Michele; alle 16.00 premiazione dei Presepi in Famiglia presso il Teatro di San Michele.
Al termine accensione del falò della Befana sulle sponde del fiume e gran finale con spettacolo pirotecnico organizzato dalla Pro Loco, dalla locale sezione Alpini e dal Circolo S.Michele .

Sito dell'evento
http://www.comune.tredozio.fc.it

Tariffe
Ingresso: gratuito

Per informazioni
Comune di Tredozio
Tel. +39.333.8827033

 
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