Natale

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Nella tradizione cristiana, il Natale celebra la nascita di Gesù a Betlemme da Maria. Il racconto ci è pervenuto attraverso i vangeli secondo Luca e Matteo, che narrano l'annuncio dell'angelo Gabriele, la deposizione nella mangiatoia, l'adorazione dei pastori, la visita dei magi. Alcuni aspetti devozionali (la grotta, il bue e l'asino, i nomi dei magi) risalgono invece a tradizioni successive e a racconti presenti in vangeli apocrifi.

Il significato cristiano della festa risiede nella celebrazione della presenza di Dio. Con la nascita di Gesù, Dio per i cristiani non è più infatti un Dio distante, che si può solo intuire da lontano, ma è un Dio che si rivela ed entra nel mondo per rimanervi fino alla fine dei tempi.

Per quanto riguarda la liturgia, nella Chiesa latina il giorno di Natale è caratterizzato da quattro messe: la vespertina della vigilia, ad noctem (cioè la messa della notte), in aurora, in die (nel giorno).

Come tutte le solennità, il Natale ha una durata maggiore rispetto agli altri giorni del calendario liturgico e inizia infatti con i vespri della vigilia: il tempo liturgico del Natale si conta infatti a partire dai primi vespri del 24 dicembre, per terminare con la domenica del Battesimo di Gesù, mentre il periodo precedente al Natale comprende le quattro domeniche di Avvento e dura da un massimo di 4 settimane (se il Natale cade di domenica) ad un minimo di 3 settimane più un giorno (se Natale cade di lunedì).

 


Tradizioni


Il Natale è una festa accompagnata da diverse tradizioni, sociali e religiose, spesso variabili da paese a paese.

Tra i costumi, le pratiche e i simboli familiari del Natale è possibile ricordare il presepe, l'albero natalizio, la figura di Babbo Natale, il calendario dell'Avvento, lo scambio di auguri e di doni.

In particolare il presepe, derivato da rappresentazioni medievali che la tradizione fa risalire a san Francesco d'Assisi, è una ricostruzione figurativa della natività di Gesù ed è una tradizione particolarmente radicata in Italia.

L'albero di Natale è invece un abete (o altra conifera sempreverde) addobbato con piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro. Le origini vengono in genere fatte risalire al mondo tedesco nel XVI secolo, sulla base di preesistenti tradizioni cristiane e pagane. Verso il secolo XI, nell'Europa dei Nord, sì diffuse l'uso di allestire rappresentazioni (sacre rappresentazioni o misteri) che riproponevano episodi tratti dalla Bibbia. Nel periodo d'Avvento, una rappresentazione molto richiesta era legata al brano della Genesi sulla creazione. Per simboleggiare l'albero «della conoscenza del bene e del male» del giardino dell'Eden si ricorreva, data la regione (Nord Europa) e la stagione, ad un abete sul quale si appendevano dei frutti. Da quell'antica tradizione si giunse via via all'albero di Natale dei giorni nostri, di cui si ha una prima documentazione certa risalente al 1512 in Alsazia. L'abete di Natale assunse gradatamente anche un significato nuovo: venne a simboleggiare la figura di Gesù, il Salvatore che ha sconfitto le tenebre dei peccato: per questo motivo si è cominciato ad adornarlo di luci.

Babbo Natale, presente in molte culture, è un vecchio con la barba bianca che distribuisce i doni ai bambini, di solito la sera della vigilia di Natale. Deriva dalla figura storica di san Nicola di Bari, ma nella sua forma moderna si è diffuso a partire dal XIX secolo negli Stati Uniti.

Molte tradizioni natalizie sono infine legate alla musica (canti natalizi come Tu scendi dalle stelle e Jingle Bells), a particolari piante (l'agrifoglio, il vischio, la stella di Natale) e pietanze sia dolci (panettone, pandoro e altri dolci natalizi) che salati (zampone, cotechino), spesso con forte variabilità da regione a regione.


La data di nascita di Gesù non è riportata nei Vangeli. Fin dai primi secoli, i cristiani svilupparono diverse tradizioni, basate anche su ragionamenti teologici. Questi fissavano il giorno della nascita in date diverse, tanto che il filosofo Clemente Alessandrino (150 - 215 d.c.) annotava in un suo scritto: Non si contentano di sapere in che anno è nato il Signore, ma con curiosità troppo spinta vanno a cercarne anche il giorno (Stromata, I,21,146).

La data tradizionale del 25 dicembre è documentata a partire dal III e dal IV secolo. Oggi sull'origine di questa data vi sono diverse ipotesi, che possono essere raggruppate in due categorie: secondo la prima, la data è stata scelta in base a considerazioni interne al Cristianesimo, mentre la seconda prende in considerazione la derivazione da festività celebrate in altre religioni praticate contemporaneamente al Cristianesimo di allora. Le due categorie di ipotesi possono coesistere.

Il primo gruppo di ipotesi spiega la data del 25 dicembre come "interna" al Cristianesimo, senza apporti da altre religioni, derivante da ipotesi cristiane sulla data di nascita di Gesù.

Un'ipotesi piuttosto recente asserisce che la data del Natale corrisponda alla vera data di nascita di Gesù. L'ipotesi si basa sull'analisi dei testi presenti nella biblioteca essena di Qumran e su alcune informazioni fornite dal Vangelo secondo Luca. Secondo Luca, San Giovanni Battista fu concepito sei mesi prima di Gesù (e quindici mesi prima del Natale), e l'annuncio del suo concepimento fu dato al padre San Zaccaria mentre questi officiava il culto nel Tempio di Gerusalemme. Dai rotoli di Qumran si è potuto ricostruire il calendario dei turni che le vari classi sacerdotali seguivano per tali offici, ed è stato possibile stabilire che il turno della classe di Abia (a cui apparteneva Zaccaria) cadeva due volte l'anno. Uno dei due turni corrispondeva all'ultima settimana di settembre, ossia proprio quindici mesi prima della settimana del Natale.

Un'ipotesi afferma che la data del Natale si fonda sulla data della morte di Gesù o Venerdì Santo. Dato che la data esatta della morte di Gesù nei Vangeli si colloca tra il 25 marzo e il 6 aprile del nostro calendario, per calcolare la data di nascita di Gesù si sarebbe seguita la credenza che i profeti siano morti nell'anniversario della loro nascita. Secondo questa ipotesi, si calcolò che Gesù fosse morto nell'anniversario della sua Incarnazione o concezione (non della sua nascita), e così si pensò che la sua data di nascita dovesse cadere nove mesi dopo la data del Venerdì Santo, tra il 25 dicembre e il 6 gennaio.

Il sorgere del sole e la luce sono simboli usati nel Cristianesimo e nella Bibbia. Per esempio nel vangelo di Luca, Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, descrive la futura nascita di Cristo, con queste parole: "verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge". Il Natale, nel periodo dell'anno in cui il giorno comincia a allungarsi, potrebbe essere legato a questo simbolismo.

Il secondo gruppo di ipotesi spiega la data del 25 dicembre come "esterna" al Cristianesimo, come un tentativo di assorbimento di culti precedenti al Cristianesimo con la sovrapposizione di festività cristiane a feste di altre religioni antiche.

La festa si sovrappone approssimativamente alle celebrazioni per il solstizio d'inverno (tipiche del nord Europa) e alle feste dei saturnali romani (dal 17 al 23 dicembre). Già nel calendario romano il termine Natalis veniva infatti impiegato per molte festività, come il Natalis Romae (21 aprile) che commemorava la nascita dell'Urbe, e il Dies Natalis Solis Invicti, la festa dedicata alla nascita del Sole (Mitra), introdotta a Roma da Eliogabalo (imperatore dal 218 al 222) e ufficializzato per la prima volta da Aureliano nel 273 d.C., e poi spostata al 25 dicembre. Ancora durante il regno di Licinio (imperatore dal 308 al 324 d.C.) il culto al dio solare veniva comunque celebrato il 19 dicembre, e non il 25. Alla luce delle fonti, si ipotizza in particolare che i cristiani avrebbero "ribattezzato" la festa pagana del Sole Invitto come "Festa della nascita di Cristo", spostando la data dal 21 al 25 dicembre, per soppiantare quella pagana, largamente diffusa tra la popolazione.

C'è inoltre chi afferma che la nascita del Cristo derivi dalla tradizione e dalla festa ebraica della luce, la Hanukkah, che cade il venticinquesimo giorno di Kislev e all'inizio del Tevet. Il mese di Kislev è comunemente accettato come coincidente con dicembre. Sotto l'antico Calendario Giuliano, per scelta popolare, la nascita di Cristo venne fissata al 5 a.C., il venticinquesimo giorno di Kislev. In questo senso il Cristianesimo avrebbe ripetuto quanto già fatto per le principali festività cristiane come Pasqua o Pentecoste, che sono derivate dalle corrispondenti festività ebraiche.  Bisogna tuttavia considerare che la Hanukkah è divenuta per gli Ebrei una festa rilevante solamente nell'ultimo secolo, come risposta alla diffusione mondiale del Natale.




La Storia di Babbo Natale


Amato da grandi e piccini, la figura di Babbo Natale è un emblema leggendario che appartiene oramai ad ogni civiltà. Nella notte di Natale tutti sperano che questo signore di avanzata età ci porti un piccolo dono. Chissà quante volte siamo rimasti con gli occhi semiaperti con la speranza di vederlo arrivare sulla sua sterminata slitta. Le sue fidate renne sanno bene quanto sia lungo e faticoso il viaggio nella notte più magica dell’anno. In una scena del film americano “La storia di Babbo Natale” (1985) di Jeannot Szwarc, lo si vede scorazzare sui grattacieli newyorkesi, cercando di compiere la missione sacrale: accontentare i bimbi buoni prima che sorga la luce. La sua carta d’identità ci dice che abita in Finlandia, a Rovaniemi, anche se la sua residenza sembra sia nella città di Korvatunturi. Il nome finlandese significa “montagna-orecchio” poiché la montagna che sovrasta il villaggio somiglia alle orecchie di una lepre. Infatti, si dice che da queste grandi orecchie Babbo Natale ascolti quello che fanno i bambini per decidere se siano meritevoli dei doni.

LEGGENDE – Tra le leggende che testimoniano la sua origine, c’è quella di un nobile signore caduto in povertà a tal punto da non poter far maritare le sue tre figlie. San Nicola di Bari, vescovo di Myra (nell’attuale Turchia) nel 300 d.C., aiuta l’uomo lanciando attraverso una finestra del castello, per tre notti di fila, un sacco pieno di monete. La terza notte, trovando la finestra chiusa, riesce a far passare il sacchetto dal camino, facendo felice il signore e le sue figlie. Insomma, il santo patrono del capoluogo pugliese è il primo portatore di doni, raffigurato tra l’altro con una lunga barba bianca e un cappello rosso in testa.A seguito dello scisma tra la Chiesa Cattolica e quella Protestante, San Nicola non viene più festeggiato come “esempio di generosità e carità cristiana”, ma si incarna in una nuova figura che assume diverse connotazioni da nazione a nazione: per i cugini francesi diventa “Pere Noel”, per gli anglosassoni “Father Christmas” (rappresentato con ramoscelli di agrifoglio, edera e vischio) e per i tedeschi “Weihnachtsmann” (l’uomo del natale).Al culto di San Nicola, vi restano legati i belgi e gli olandesi che lo festeggiano il 6 dicembre col nome di “Sinter Klauss” in groppa a un asinello bianco oppure a cavallo, mentre si reca nella case portando doni ai bimbi buoni. Secondo certe tradizioni, il suo fidato accompagnatore è lo gnomo Peter il Nero, che punisce i bambini cattivi. Quando gli olandesi emigrano in America e fondano New Amsterdam (l’attuale New York), portano oltre oceano anche questo personaggio, che i coloni inglesi trasformeranno in Santa Claus.

SLITTA E RENNE CON BOLLICINE – Nell’evoluzione leggendaria di Babbo Natale, nella prima metà dell’Ottocento, il buon vecchio viene dotato di una slitta e di renne. Nel 1823, infatti, Clement C. Moore scrive un poemetto intitolato “A Visit from St. Nicholas” (Una visita da San Nicola) dove lo descrive come un “vecchio elfo paffuto e grassottello”. Addirittura lo scrittore statunitense sottolinea che Santa Claus viaggia accompagnato da otto renne, che si cala nei camini e lascia giocattoli nelle calze appese dai bimbi. Data la dimensione da gnomo, tutto questo gli riusciva alla perfezione. L’ultimo tocco alla creazione del nostro Babbo Natale è stato dato tra il 1862 e il 1866 dall’illustratore Thomas Nast con una serie di celebri tavole. Nasce così il mito della casa al Polo Nord, la lista dei bambini buoni e cattivi e la fabbrica dei giocattoli dove lavorano gli gnomi aiutanti. Nel ‘900, è toccato ad Haddon Sundblom effettuare un restyling di uno dei personaggi più profondamente radicato nell’immaginario collettivo. Dal 1931 al 1966, il Babbo Natale realizzato per la pubblicità della Coca Cola, diventa l’icona del XX secolo: lunga barba bianca, inconfondibile abito rosso, stivali, cinta di cuoio e l’insostituibile sacco carico di doni. Il buon vecchio panciuto questa volta si consola gustando la famosa bibita piena di bollicine.





































La data di nascita di Gesù non è riportata nei Vangeli. Fin dai primi secoli, i cristiani svilupparono diverse tradizioni, basate anche su ragionamenti teologici. Questi fissavano il giorno della nascita in date diverse, tanto che il filosofo Clemente Alessandrino (150 - 215 d.c.) annotava in un suo scritto: Non si contentano di sapere in che anno è nato il Signore, ma con curiosità troppo spinta vanno a cercarne anche il giorno (Stromata, I,21,146).

La data tradizionale del 25 dicembre è documentata a partire dal III e dal IV secolo. Oggi sull'origine di questa data vi sono diverse ipotesi, che possono essere raggruppate in due categorie: secondo la prima, la data è stata scelta in base a considerazioni interne al Cristianesimo, mentre la seconda prende in considerazione la derivazione da festività celebrate in altre religioni praticate contemporaneamente al Cristianesimo di allora. Le due categorie di ipotesi possono coesistere.

Il primo gruppo di ipotesi spiega la data del 25 dicembre come "interna" al Cristianesimo, senza apporti da altre religioni, derivante da ipotesi cristiane sulla data di nascita di Gesù.

Un'ipotesi piuttosto recente asserisce che la data del Natale corrisponda alla vera data di nascita di Gesù. L'ipotesi si basa sull'analisi dei testi presenti nella biblioteca essena di Qumran e su alcune informazioni fornite dal Vangelo secondo Luca. Secondo Luca, San Giovanni Battista fu concepito sei mesi prima di Gesù (e quindici mesi prima del Natale), e l'annuncio del suo concepimento fu dato al padre San Zaccaria mentre questi officiava il culto nel Tempio di Gerusalemme. Dai rotoli di Qumran si è potuto ricostruire il calendario dei turni che le vari classi sacerdotali seguivano per tali offici, ed è stato possibile stabilire che il turno della classe di Abia (a cui apparteneva Zaccaria) cadeva due volte l'anno. Uno dei due turni corrispondeva all'ultima settimana di settembre, ossia proprio quindici mesi prima della settimana del Natale.

Un'ipotesi afferma che la data del Natale si fonda sulla data della morte di Gesù o Venerdì Santo. Dato che la data esatta della morte di Gesù nei Vangeli si colloca tra il 25 marzo e il 6 aprile del nostro calendario, per calcolare la data di nascita di Gesù si sarebbe seguita la credenza che i profeti siano morti nell'anniversario della loro nascita. Secondo questa ipotesi, si calcolò che Gesù fosse morto nell'anniversario della sua Incarnazione o concezione (non della sua nascita), e così si pensò che la sua data di nascita dovesse cadere nove mesi dopo la data del Venerdì Santo, tra il 25 dicembre e il 6 gennaio.

Il sorgere del sole e la luce sono simboli usati nel Cristianesimo e nella Bibbia. Per esempio nel vangelo di Luca, Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, descrive la futura nascita di Cristo, con queste parole: "verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge". Il Natale, nel periodo dell'anno in cui il giorno comincia a allungarsi, potrebbe essere legato a questo simbolismo.

Il secondo gruppo di ipotesi spiega la data del 25 dicembre come "esterna" al Cristianesimo, come un tentativo di assorbimento di culti precedenti al Cristianesimo con la sovrapposizione di festività cristiane a feste di altre religioni antiche.

La festa si sovrappone approssimativamente alle celebrazioni per il solstizio d'inverno (tipiche del nord Europa) e alle feste dei saturnali romani (dal 17 al 23 dicembre). Già nel calendario romano il termine Natalis veniva infatti impiegato per molte festività, come il Natalis Romae (21 aprile) che commemorava la nascita dell'Urbe, e il Dies Natalis Solis Invicti, la festa dedicata alla nascita del Sole (Mitra), introdotta a Roma da Eliogabalo (imperatore dal 218 al 222) e ufficializzato per la prima volta da Aureliano nel 273 d.C., e poi spostata al 25 dicembre. Ancora durante il regno di Licinio (imperatore dal 308 al 324 d.C.) il culto al dio solare veniva comunque celebrato il 19 dicembre, e non il 25. Alla luce delle fonti, si ipotizza in particolare che i cristiani avrebbero "ribattezzato" la festa pagana del Sole Invitto come "Festa della nascita di Cristo", spostando la data dal 21 al 25 dicembre, per soppiantare quella pagana, largamente diffusa tra la popolazione.

C'è inoltre chi afferma che la nascita del Cristo derivi dalla tradizione e dalla festa ebraica della luce, la Hanukkah, che cade il venticinquesimo giorno di Kislev e all'inizio del Tevet. Il mese di Kislev è comunemente accettato come coincidente con dicembre. Sotto l'antico Calendario Giuliano, per scelta popolare, la nascita di Cristo venne fissata al 5 a.C., il venticinquesimo giorno di Kislev. In questo senso il Cristianesimo avrebbe ripetuto quanto già fatto per le principali festività cristiane come Pasqua o Pentecoste, che sono derivate dalle corrispondenti festività ebraiche.  Bisogna tuttavia considerare che la Hanukkah è divenuta per gli Ebrei una festa rilevante solamente nell'ultimo secolo, come risposta alla diffusione mondiale del Natale.




Eventi consigliati !!

A Torino un Natale coi fiocchi

Con l'accensione del maestoso Albero di luce, alto 18 metri - realizzato grazie al sostegno della Banca Regionale Europea -, che per il primo anno adornerà piazza Castello, e con l'apertura della prima casella del Calendario dell’Avvento seguita dallo spettacolo On air del Festival Internazionale del Teatro di Strada, in programma lunedì 1° dicembre, prendono il via gli eventi programmati dalla Città per la quarta edizione di ‘A Torino un Natale coi Fiocchi’.

L'atmosfera natalizia conquisterà la città per più di un mese. Strade, vicoli e piazze del capoluogo piemontese, già illuminate dalla magia delle opere di Luci d’Artista accoglieranno un cartellone di iniziative imperdibili: un vero e proprio viaggio per i torinesi e i sempre più numerosi turisti.

Natale coi Fiocchi è, infatti, un intreccio di itinerari: dall’arte allo spettacolo di strada, dalla musica sacra alle canzoni natalizie, dalle tradizioni del Natale alla magia, un cartellone pensato soprattutto per i bambini, grandi protagonisti di queste feste. E, aspettando Torino Capitale Europea dello Sport, il Natale coi Fiocchi riserverà uno speciale percorso alla cultura dello sport.

Particolarmente suggestivo sarà l’allestimento del Presepe ideato dal Maestro Emanuele Luzzati - simbolo del Natale torinese - al Borgo Medievale. Dal 6 dicembre la piazza del Melograno, e le vie intorno, regaleranno una suggestiva cornice fiabesca alle novanta sagome - personaggi sacri della tradizione e protagonisti delle fiabe - dipinte su legno dando vita a un gioco di figure illuminate che si rincorrono tra portici, cortili e prati del Borgo.

Con Ballando sotto la Mole Torino dedica il Capodanno a un appassionante viaggio nella storia della musica dance degli ultimi 85 anni, dallo swing americano all’elettronica berlinese, in una notte tutta da ballare. Ad accompagnare il pubblico nel countdown verso il 2015 sarà Paolo Belli & la Big Band di Ballando con le stelle.
Il 31 dicembre 2014 sarà anche l’occasione per raccontare i grandi appuntamenti del 2015: da Torino Capitale Europea dello Sport alle principali proposte culturali di Torino per Expo. La notte si concluderà con un omaggio a Torino incontra Berlino.    
http://www.nataleatorino.it/           


Il Magico Paese di Natale a GOVONE


Il Magico Paese di Natale di Govone offre un ricchissimo calendario di eventi: tante proposte da ammirare, ascoltare e gustare, per vivere le emozioni del Natale più autentico. La manifestazione, che giunge quest’anno all’ottava edizione, si svolge a Govone, località della provincia di Cuneo adagiata sulle dolci colline di Langhe-Roero e Monferrato, a metà strada tra le città di Alba e di Asti.
Il cuore della festa si sviluppa nella cornice incantata del Parco del Castello Reale, residenza sabauda inserita nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Un’atmosfera calda e luminosa caratterizza ogni evento del Magico Paese di Natale di Govone: dal tradizionale Mercatino con le casette di legno (il terzo in Italia), ai tanti spettacoli e momenti di animazione per grandi e piccini, fino agli spazi e alle iniziative dedicate ai sapori e alle eccellenze gastronomiche del territorio.
Alla base di tutto, c’è l’attenzione nei confronti del pubblico e la volontà di accogliere i visitatori nel migliore dei modi, per garantire un’esperienza unica.

http://magicopaesedinatale.com/magico-paese-di-natale-di-govone/



Mercatini di Natale ....

Scopri la magia del Natale
Se vuoi scoprire quali e dove sono i mercatini di Natale clicca qui :
http://www.camperontheroad.it/Mercatini/mercatini.html




Presepi Viventi

Qui quali sono gli eventi che riguardano queste manifestazioni sacre
Qui le informazioni ...
http://www.homeaway.it/info/idee-vacanze/affitti-vacanze-festivita/vacanze-natale/presepi-viventi




Eventi natalizi in Italia

Clicca qui sotto per vedere i più importanti appuntamenti natalizi in Italia
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Eventi natalizi in Europa

Clicca qui sotto per vedere i più importanti appuntamenti natalizi in Europa
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Eventi natalizi nel Mondo

Clicca qui sotto per vedere i più importanti appuntamenti natalizi nel Mondo

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Natale Goloso

Le ricette di Natale
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