Equipaggio: Antonio:autista e relatore
Franca:assistente tuttofare, cuoca di bordo, navigatore e molto altro
Marco,Eleonora: i rompiscatole
Alessio:animatore speciale
Mezzo: Challenger mageo 172 su Ford TD 350/135 gemellato Km percorsi: 950
Long Weekend in Francia in camper: Ardeche e Drome
Domenica 26 dicembre
Castelrosso (Chivasso) – La Breole
Dopo aver lavorato nel turno di mattina, finito di caricare il camper si parte verso le 16:45, percorriamo l’autostrada Torino – Bardonecchia fino a Oulx e quindi giriamo verso il Monginevro. Passato il confine, scendiamo a Briancon, dove troviamo molto movimento, i parcheggi dei centri commerciali sono al completo. Si prosegue in direzione Gap lungo la N94. Verso le ore 20,10 siamo a Chorges, l’area camper è deserta. Ci torna alla mente quello che ci disse un camperista francese incontrato a ottobre, la zona a quanto pare è diventata ritrovo notturno di giovani chiassosi. Decidiamo quindi di fare una piccola deviazione per La Breole, un piccolo borgo che sovrasta il lago di Serre Poncon, dove c’è una bella e tranquilla area di sosta (gratuita).Siamo soli e come previsto dormiamo nel più assoluto silenzio. Risveglio la mattina in sosta a “La Breole”
Lunedì 27 dicembre
La Breole – Alba la Romaine
Sveglia sul tardi. Constatato con disappunto che il camper service è sprovvisto d’acqua (probabilmente è stata chiusa per il gelo), partiamo alla volta di Gap. Da qui proseguiamo verso Nyons percorrendo la D 994. Passato Veynes, questa strada attraversa delle gole che offrono paesaggi veramente suggestivi Arriviamo a Nyons, un centro turistico della Drôme Provencale, molto bello e frequentato che visitammo l’estate scorsa, dove ci fermiamo per pranzare. La particolarità di questa zona è il suo clima particolarmente mite che consente la coltivazione di pregiati alberi da frutto, ci sono anche numerosi uliveti. L’area camper a pagamento è vuota (9 € 24/H) , parcheggiamo quindi accanto a tre camper francesi nell’ adiacente parking gratuito per le auto. Un cartello indica esplicitamente il divieto agli autobus e ai camper ma visto che la cittadina è deserta (sembra incredibile per come l’avevamo lasciata l’estate scorsa quando sostammo sulla statale per mancanza di posto) decidiamo di fermarci ugualmente. Dopo aver pranzato, decidiamo di andare a visitare il grazioso paesino medioevale di “Le Poet laval” che dista 35 km. Giunti sulla D 540 vediamo che le strade che dirigono al borgo sono interdette agli autobus e ai camper. Ci fermiamo in una piazzola per decidere se andare a piedi poiché la distanza è di circa 1 Km. Mentre decidiamo il da farsi, si avvicina una gentilissima signora che ci da l’indicazione giusta per il parcheggio dei bus turistici proprio ai piedi del villaggio. Infatti tornati indietro sulla D540 scorgiamo anche noi il cartello che indica il parking per i pullman e lo raggiungiamo facilmente. Visitiamo con calma il suggestivo borgo che è fa parte de “ les plus beaux villages de France”.I turisti sono veramente pochi, normale per il periodo, comunque a noi consente di apprezzare meglio la bellezza di questo luogo. Trascorriamo un’oretta e mezzo tra le viuzze di questo borgo che sembra incantato, ambientazione naturale per storie d’altri tempi. Finita la visita, consultiamo la cartina e decidiamo di spostarci per trovare una sistemazione per la notte. Attraversato il grosso centro di Montèlimar imbocchiamo la N102 in direzione Aubenas. Decidiamo di fermarci ad Alba la Romaine nel dipartimento dell’Ardeche. Fatichiamo un po’ a trovare l’area di sosta perché le indicazioni non sono molto precise, alla fine giungiamo nell’ampio piazzale sterrato vicino alla biblioteca comunale e a una casa di riposo per anziani. La sosta è gratuita, il camper service a gettone (2€ da acquistare in Mairie) è purtroppo con l’acqua potabile fuori servizio. Ormai sono quasi le 18 ed è già buio, ci sistemiamo quindi per la notte. Esco a fare un giretto per il paese che sembra tranquillo. In un bel negozietto di prodotti enogastronomici compro una bottiglia di vino locale biologico, si rivelerà molto buono. Trascorriamo la notte da soli in quest’area silenziosa.
Martedì 28 dicembre
Alba la Romaine – Vallon Pont D’Arc
Ci svegliamo un po’ tardi complice magari il silenzio, andiamo a fare un giretto per il borgo che è costruito intorno a un castello. Il centro conserva la struttura del periodo medioevale, con le stradine fiancheggiate da case in pietre di basalto e calcare che lo rendono caratteristico. Dopo aver scaricato le acque nere e le grigie, partiamo verso Aubenas, dove ci fermiamo in un centro commerciale Leclerc per fare spesa e rifornirci di gasolio (1,325 € il L contro i 1,670 in Italia). Ripartiamo alla volta di Vogűè un altro dei plus beaux villages de France. Il Borgo è molto bello, costruito intorno a un castello posto sotto una rupe sulla riva dell’Ardeche. Merita sicuramente una sosta. Per pranzo ci spostiamo a Balazuc, un altro villaggio medioevale arroccato su una rupe che domina il corso del fiume Ardeche. Entrati in paese, vediamo il divieto di transito per i bus e i mezzi sopra le 5t, ci fermiamo quindi nel parcheggio delle “Caves” a bordo strada. Più avanti sulla sinistra ci sono altri ampi parcheggi che ora sono deserti. La decisione di fermarci si rivelerà azzeccata giacché la strada che attraversa il borgo è molto stretta. Dopo pranzo visitiamo il villaggio che presenta degli scorci molto pittoreschi con le sue viuzze strette e tortuose. Lasciamo il suggestivo borgo di Balazuc e ci dirigiamo verso Vallon Pont D’Arc. All’ingresso della cittadina deviamo verso la strada turistica D290 che attraversa le Gorges dell’ Ardeche. Dato che è ancora chiaro, vogliamo andare a vedere il capolavoro della natura di Pont D’Arc, l’arco naturale alto 60 metri sul fiume Ardeche che si trova all’inizio delle maestose gole, che sono molto frequentate da escursionisti e amanti della canoa durante la bella stagione. Con amarezza vediamo che la strada è chiusa per lavori a 4 km dal paese e quindi per arrivare all’arco naturale dobbiamo deviare sulla D4 verso Saint Remèze. Arrivati in questo paesino, vediamo un camper service e ci fermiamo per rifornirci d’acqua. Anche qui però capitiamo male, il rubinetto è odiosamente secco. Intanto inizia a far scuro e quindi torniamo verso Vallon Pont D’Arc dove (secondo i nostri portolani) c’è un’area di sosta a pagamento aperta tutto l’anno. Arriviamo che è già buio, con delusione vediamo che anche qui l’acqua è assente, un cartello dice che è stata chiusa per il gelo. Facciamo allora un giro alla ricerca di un altro camper service o anche di un distributore provvisto d’acqua potabile, niente da fare non troviamo nulla. A mali estremi, entriamo in un supermercato Intermarchè e per 3,6 € compriamo quattro taniche da 5 litri di acqua minerale, con quella che avevamo già di scorta siamo a 40 litri totali nel serbatoio per stanotte siamo a posto. Per la sosta notturna ritorniamo all’area di Vallon Pont D’Arc, un grande piazzale sterrato, dove c’è un solo camper (L’area è a pagamento, 7€ al giorno CS compreso, ma noi data la bassa stagione e la mancanza di acqua potabile non paghiamo nulla). La notte trascorre tranquilla.
Mercoledì 29 dicembre
Vallon Pont D’Arc – Vaison La Romaine
Sveglia verso le 8, facciamo colazione con calma. Partiamo verso Saint Remèze percorrendo la D4 come fatto ieri sera, dal paese la strada scende verso l’Ardeche e si ricongiunge alla D290 che è la strada turistica delle gole. Andiamo subito al parcheggio dell’arco naturale che troviamo deserto. Fuori fa piuttosto freddo e i ragazzi preferiscono rimanere al camper. Franca ed io andiamo sulla riva del fiume per ammirare la meraviglia naturale che è quest’arco di roccia imponente. Dopo aver scattato diverse foto, ci spostiamo col camper verso l’altro lato dell’arco per ammirarne la bellezza dalla parte soleggiata. Dopo aver contemplato a lungo questa meraviglia della natura, ripartiamo seguendo la strada turistica D290 che attraversa la riserva naturale delle gole dell’Ardeche. Incontriamo molti punti di sosta panoramici da dove scattiamo numerose fotografie, queste rendono l’idea della magnificenza di questi luoghi più di ogni parola. Attraversata la riserva naturale delle gole, ci dirigiamo verso all’area di sosta di Bourg Saint Andrèol che dista pochi Km. Arriviamo verso le 13 e finalmente riusciamo a fare rifornimento d’acqua potabile. L’area e il CS sono gratuiti, si trova in Chemin de la Barrière vicino alla stazione ferroviaria. Dopo pranzo partiamo per Vaison La Romaine, che dista una quarantina di Km. Nel tragitto passiamo vicino all’imponente centrale nucleare di Tricastin, sul Rodano. Verso le 16 arriviamo a Vaison La Romaine, importante centro turistico culturale situato nell’alta Vaucluse ai piedi del Mont Ventoux . Parcheggiamo nell’area di sosta in Avenue du chanoine Sautel (Longitude: 5.07387 Latitude: 44.24635), anche qui il CS è fuori servizio e non c’è acqua potabile,il costo è 9 euro a notte ma in questa stagione sembra che sia in abbandono e non abbiamo pagato. Lasciamo i ragazzi nel camper poiché fa molto freddo, ci dirigiamo verso il centro che dista circa 500 metri, si è alzato intanto un vento forte molto fastidioso. La città è molto interessante, ha un importante patrimonio archeologico che testimonia il glorioso passato di questo centro. Qui si possono ammirare le vestigia gallo romane che sono il campo archeologico più grande della Francia. Nella parte alta invece il castello del XII secolo e la cittadella medioevale dominano il panorama. le vestigia gallo romane Guardiamo da fuori gli scavi archeologici perché è tardi per la visita a pagamento. Attraversiamo la zona dello shopping e arriviamo al ponte romano, ai piedi della cittadella medioevale. Ormai stanno calando le tenebre e il freddo si fa sentire. Torniamo al camper e vediamo che nell’area sono arrivati altri sette otto mezzi. Notte tranquilla. L’area di sosta di Vaison La romaine, sullo sfondo il Mont Ventoux
Giovedì 30 dicembre
Vaison La Romaine – Chivasso
Al contrario di quanto visto nelle previsioni meteo, oggi ci svegliamo con la pioggia. Decidiamo quindi di partire subito in direzione casa giacché temiamo che sul Monginevro nevichi e chiudano il valico. Ci proponiamo di tornare per fare una visita più approfondita di questa bella città. Dirigiamo verso Nyons e ripercorriamo la strada fatta all’andata. Giunti a Veynes la pioggia si trasforma in neve che diventa presto abbondante. Ormai il manto stradale è innevato e il traffico rallenta. Si marcia a 40- 50 orari fino a Gap che impieghiamo quasi un’ora ad attraversare sotto la bufera. Sulla discesa che porta al lago di Serre Poncon ci fermiamo spesso in coda a dei veicoli che hanno difficoltà ad avanzare. Nella direzione di marcia opposta invece il traffico si blocca del tutto, da Savines le Lac fino a Gap è una coda continua immobile. Noi per fortuna proseguiamo, il camper con la trazione posteriore e le ruote gemellate in queste circostanze è veramente di aiuto. Il lago di Serre Poncon . Riusciamo infatti, ad arrivare tranquilli fino a Briancon. Saliamo per il colle del Monginevro, nell’ultimo tratto troviamo diversi veicoli fermi di cui alcuni camper trazione anteriore. Noi procediamo, alla fine della salita, nel tratto più ripido prima dell’abitato di Montgenevre, siamo costretti a fermarci per le numerose auto in difficoltà che impediscono il passaggio. Qui inizio a temere che non ce la faremo a ripartire in quanto la pendenza è forte. Invece tirando un sospiro di sollievo, riusciamo a riprendere la marcia e arriviamo in cima senza dover montare le catene (W i gemellati!!!!!). Da Claviere in poi la strada è pulita e si viaggia regolarmente. Verso le 16 siamo sull’autostrada Torino Bardonecchia, ci fermiamo nell’area di servizio vicino a Oulx per mangiare qualcosa prima di arrivare a casa.
Conclusioni
Nei quattro giorni che avevamo a disposizione, si pensava di andare nell’Italia centrale (Marche e o Umbria). In seguito all’aumento vertiginoso del prezzo del gasolio e delle autostrade, poiché il meteo si prometteva clemente, abbiamo cambiato destinazione scegliendo la vicina Francia dove il diesel costa quasi 30 centesimi in meno ed ha un rendimento maggiore del nostro. Inoltre si viaggia bene anche sulle statali senza dover spendere in pedaggi. L’accoglienza verso i camper poi è nota a tutti, noi ormai oltralpe siamo di casa e anche se non parliamo la lingua, ci troviamo a nostro agio, meglio che in Italia. D’inverno non c’eravamo mai stati per vari motivi. Rispetto alla bella stagione di camper in giro se ne vedono molto pochi. Anche le aree di sosta sembrano abbandonate, quasi tutte quelle visitate (7 su 8) erano sprovviste di acqua potabile. In compenso anche le aree che normalmente sono a pagamento in questo periodo sono gratuite. Per chi ha la possibilità, la stagione invernale è l’ideale per visitare questi luoghi perché i turisti sono quasi assenti e i camper che s’incontrano in giro sono molto pochi, viceversa d’estate si ha difficoltà anche a trovare posto nelle pur numerose aree di sosta.
Nel PDF trovi tutti i riferimenti per aree sosta e campeggi.
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*I testi del presente articolo sono concessi dall’autore che ha inviato il diario di bordo in pdf per la pubblicazione sul sito camperontheroad.it